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Il procedimento di riesame è regolato all’articolo 324 del codice di procedura penale e può essere attivato da chiunque vi abbia interesse. Tale procedimento è utilizzabile anche in caso di sequestro probatorio.
Dunque, a seconda della fase procedimentale o processuale in cui l’iniziativa si inserisce, competente funzionalmente a disporre il sequestro probatorio potrà essere: Il P.m. nella fase delle indagini preliminari
Nei casi di mancato rinvenimento del profitto o del prezzo del reato nella sfera economica, giuridica e patrimoniale del soggetto destinatario di misura cautelare, si può comunque procedere con un sequestro per equivalente di beni che non abbiano alcun collegamento con l’attività delittuosa e di cui il reo abbia la disponibilità.
Al contrario, secondo una diversa opzione esegetica, l’esigenza di scongiurare ingiustificate compressioni del diritto di proprietà e della libertà di iniziativa economica – entrambi costituzionalmente garantiti – imporrebbe al giudice l’onere di precisare, anche nell’ipotesi contemplata dall’art. 321, comma two, c.p.p., i profili di pericolosità sussistenti nel caso concreto.
Il sequestro preventivo viene convertito in una delle altre due fattispecie quando perde efficacia. La prima ipotesi in cui perde efficacia è quella prevista dal secondo comma dell’articolo 323 del codice di procedura penale. Con tale norma il legislatore ha stabilito che “Quando esistono più esemplari identici della cosa sequestrata e questa presenta interesse a fini di prova, il giudice, anche dopo la sentenza di proscioglimento o di non luogo a procedere impugnata dal pubblico ministero, ordina che sia mantenuto il sequestro di un solo esemplare e dispone la restituzione degli altri esemplari”
uando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati, a richiesta del pubblico ministero il giudice competente a pronunciarsi nel merito ne dispone il sequestro con decreto motivato.
Un altro rimedio previsto for every l’impugnazione del sequestro preventivo è lo strumento dell’appello introdotto all’articolo 322-bis del codice di procedura penale dal decreto legislativo n.
(Fattispecie in cui la Cassazione aveva annullato la misura cautelare reale, demandando al tribunale del riesame di verificare la sussistenza del “fumus” con riguardo alla qualifica soggettiva attribuita al ricorrente rispetto al fatto corruttivo ipotizzato, nonché la conformità della misura cautelare rispetto ai principi di proporzionalità ed adeguatezza).
In tema di sequestro conto corrente impugnazione delle misure cautelari reali, il cd. “effetto devolutivo” del riesame deve essere inteso nel senso che il tribunale è tenuto a valutare, indipendentemente dalla prospettazione del ricorrente, ogni aspetto relativo ai presupposti del sequestro (“fumus commissi delicti” e, in quello preventivo, “periculum in mora”), ma non anche a procedere all’analisi di aspetti ulteriori, quali, advertisement esempio, elementi fattuali – non espressamente dedotti – da cui possa desumersi un diverso inquadramento giuridico della fattispecie di reato contestata.
La misura cautelare reale si esegue sui "beni mobili o immobili dell'imputato o delle somme o cose a lui dovute, nei limiti in cui la legge ne consente il pignoramento".
Si ritiene opportuno fare un breve cenno all’istituto del sequestro probatorio vista la menzione nel paragrafo precedente. Il sequestro probatorio è definito all’articolo 253 del codice di procedura penale e si colloca nei mezzi di ricerca della prova.
Prima dell'esercizio dell'azione penale provvede il giudice per le indagini preliminari. Il giudice può altresì disporre il sequestro delle cose di cui è consentita la confisca".
Con attenzione alla novità, normativa e giurisprudenziale, e semplicità espositiva, i principali argomenti trattati sono: la prescrizione; l’improcedibilità; la messa alla prova; la sospensione del procedimento for every speciale tenuità del fatto; l’estinzione del reato per condotte riparatorie; il patteggiamento e il giudizio abbreviato; la commisurazione della pena (discrezionalità, circostanze del reato, circostanze attenuanti generiche, recidiva, reato continuato); le pene detentive brevi (sanzioni sostitutive e doppi benefici di legge); le misure alternative, i reati ostativi e le preclusioni; le misure di sicurezza e le misure di prevenzione. Cristina MarzagalliMagistrato attualmente in servizio presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea come Esperto Nazionale Distaccato. Ha maturato una competenza specifica nell’ambito del diritto penale e dell’esecuzione penale rivestendo i ruoli di GIP, giudice del dibattimento, magistrato di sorveglianza, componente della Corte d’Assise e del Tribunale del Riesame reale. E’ stata formatore della Scuola Superiore della Magistratura for every il distretto di Milano.